L’incertezza e la paura del momento

L’incertezza e la paura del momento

Tutti noi stiamo vivendo momenti di incertezza e preoccupazione, non solo per la salute nostra e dei nostri cari, che rimane sempre la cosa più importante, ma anche per il contesto socio economico che ci troviamo ad affrontare e che non ha ancora reso manifeste tutte le sue conseguenze. Nella giornata di ieri le borse sono crollate, PiazzAffari ha segnato il ribasso più violento della storia, e probabilmente altri ne seguiranno. Il rimbalzo tecnico di oggi poco attenua gli spasmi vissuti ieri dai risparmiatori. Il panico ha generato il caos, i parsimoniosi italiani hanno visto dissolversi migliaia di euro di risparmi, mentre la speculazione, perché c’è sempre qualcuno che ci guadagna, ha fatto il resto.

Quale sarà il futuro del mercato immobiliare

La reazione più immediata che accompagna ciascuno di noi in momenti di paura, preoccupazione ed incertezza  per il futuro è l’immobilismo, il blocco, la stasi, il “fermi tutti!”, nell’attesa di vedere che cosa fanno gli altri. Quindi rallentamento del mercato. Ho raccolto dati storici, ho analizzato gli effetti di situazioni analoghe in contesti diversi, ed alla fine di tutte queste elaborazioni emerge sempre un comune denominatore: sarà il fattore psicologico l’elemento determinante.

 

Le famiglie, passata l’emergenza, potrebbero essere meno propense ad assumere impegni finanziari a debito, potrebbero rimandare le loro scelte, lacunose di quella forza d’urto e reazione necessaria a ripartire. Però, ancora una volta, innanzi alle borse che bruciano centinaia di migliaia di denari degli investitori, davanti ai titoli di stato che cedono sotto i colpi dell’incertezza, il mercato immobiliare, pur tra mille difficoltà, incongruenze e dicotomie, potrebbe essere la leva da cui ripartire.

 

L’iniezione di liquidità nel sistema varata dalla BCE consentirà di pompare denaro fresco nel sistema. Potremmo avere un lungo periodo di tassi d’interesse molti bassi, ma gli effetti benefici, dei provvedimenti della Banca Centrale, li vedremo se gli istituti bancari non commetteranno l’errore del passato trattenendo per sé la liquidità per specularci sopra. Tra gli effetti con i quali dovremo fare i conti ci sarà una probabile contrazione dei volumi di compravendita, meno prevedibile, invece, l’eventuale riflessione sui valori.

Sono 900mila le case coinvolte nelle locazioni turistiche

Un quadro più fosco potrebbe invece manifestarsi per le circa 900 mila case coinvolte nelle locazioni turistiche, siano esse locazioni brevi o B&B. Gli analisti stimano che il comparto produca un ricavo lordo  annuo di circa 11 miliardi dei quali la metà sono concentrati tra giugno e settembre. A rendere ancora più grave questo comparto, passata l’emergenza, sarà il danno d’immagine che costringerà ad un lavoro di recupero che potrebbe protrarsi per lungo tempo. I primi territori ad uscire “dall’emergenza turisti” saranno, oltre alle città d’arte, i luoghi di vacanza consolidati, siano essi al mare come in montagna. Discorso a sé meritano quelle città, quei territori, che soltanto ultimamente hanno convertito molte abitazioni in short rent. A Genova il boom delle case vacanza, consolidatosi nell’ultimo lustro, potrebbe risentire in maniera evidente proprio di questa situazione. Fino ad oggi il nostro è stato un turismo in parte di “ricaduta” attirato da mete turistiche consolidate quali Roma, Firenze, Venezia ed in parte di “scoperta” della città che solo da un tempo breve sta mutando la propria immagine.

Se riconvertissimo ?

A fronte di tutto quello che sta accadendo diventerà necessario, per molti proprietari, convertire i propri appartamenti da B&B a locazioni tradizionali. Il comparto degli affitti, che nel corso del 2019 ha fatto registrare circa un milione e settecentomila locazioni sta vivendo un momento importante e significativo. Le richieste di affitto non mancano, il comparto abitativo è comunque favorito da una tassazione favorevole. La cedolare secca, unita allo sgravio Imu in caso di applicazione di un contratto concordato, consente di ottenere buoni rendimenti.

Forse è giunto il momento di pensarci davvero, e magari senza perdere tanto tempo.

Fabrizio Segalerba è agente immobiliare nella sua Genova, titolare dell'omonima agenzia dal 1994. Dedica molto tempo alla FIAIP (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) all'interno della quale ricopre il ruolo di Segretario Nazionale. Fabrizio è un perfezionista, ama l'arte e la storia, è autore in questo blog perché crede che la condivisione di esperienze e di informazioni possa migliorare il rapporto tra cliente e agente immobiliare.