Un verso preso in prestito dalla celebre canzone scritta da Paolo Conte e portata al successo a metà degli anni ’70 da Bruno Lauzi, per un’istantanea su Genova.
Già, un’idea come un’altra, a causa del lungo oblio e della decadenza senza fine che ha contraddistinto la città dalla metà degli anni 80: oltre duecentomila abitanti persi, le principali aziende statali che hanno lasciato a casa migliaia di operai e di colletti bianchi, la chiusura di centinaia di negozi a favore dei centri commerciali, senza immaginare una rete infrastrutturale adeguata, una metropolitana al passo coi tempi, in pratica abbandonando le periferie alla buona volontà dei cittadini, ma senza una visione complessiva. Non è comunque questo il momento per dilungarmi su disquisizioni già affrontate in altri momenti sempre sul nostro blog https://bit.ly/34VEXXy
Oggi però qualcosa sta cambiando e Genova potrebbe davvero essere un’idea nuova, un posto su cui scommettere per vincere. Occorre focalizzare l’attenzione su tre momenti che, se realizzati, cambieranno il volto di questa città:
1. Il completamento dell’Alta velocità consentirà di raggiungere Milano in 50 minuti
2. L’avvio dei lavori per la realizzazione del waterfront di levante
3. La rinascita dell’Hennebique, l’ex silos granario posto all’interno dell’area della Darsena
50 minuti per raggiungere Milano
Il potenziamento infrastrutturale del Nodo di Genova assicura infatti il collegamento diretto con il Terzo Valico per i treni merci in partenza e in arrivo dal porto di Genova, e permette finalmente di completare il percorso sull’asse Genova-Milano-Rotterdam.
Per i passeggeri raggiungere il centro di Milano in 50 minuti consentirà alla nostra di città di legarsi in maniera indissolubile al capoluogo lombardo, permettendo maggior velocità di spostamento e conseguentemente maggiore interazione.
https://www.milanocittastato.it/featured/milano-genova-in-50-minuti-da-sogno-a-realta-nel-2023/
Un’altra perla che Renzo Piano dona alla sua città
Il Waterfront di Levante progettato dall’Archistar genovese Renzo Piano prevede la congiunzione dell’area del Porto Antico con Piazzale Kennedy e Corso Italia. E quindi l’unione tra la città antica e quella realizzata nella seconda metà degli anni ’20 con la nascita della “Grande Genova”.
Verrà realizzato un canale navigabile a ridosso delle antiche mura della città consentendo a cittadini e turisti di godere di uno spettacolo di luci, acqua e colori ed al porto di avere la sua identità ben distinta. La prosecuzione di Corso Italia fino a Porta Siberia sarà accompagnata dalla realizzazione di un parco urbano con l’installazione di oltre mille alberi arricchendo la Promenade di verde pubblico. Il Palasport, abbattuto e ricostruito, troverà, sempre all’interno dell’area della fiera, una sua dimensione in grado comunque di ospitare competizioni internazionali https://smart.comune.genova.it/node/8191
Il Comune parte con un investimento da 20 milioni di Euro e ne cerca 120 di milioni da investitori che vogliono scommettere a vari livelli sulla città. Aggiungo che potrebbe essere interessante valutare in parte un’operazione di crowdfunding.
Il crowdfunding, termine inglese che individua un finanziamento collettivo, può utilmente essere messo al servizio di processi per migliorare la città. Lo ha dimostrato il progetto torinese Bottom Up!, che ha individuato dodici progetti di rigenerazione urbana.
Modello assolutamente esportabile, il crowdfunding per migliorare la città è un processo che nel resto dell’Europa è già consuetudine, “grande acceleratore sociale di business urbano e sociale” già validamente sperimentato anche in metropoli complesse come Londra, Lione, Liverpool, Manchester e Rotterdam.
L’Hennebique: il primo edificio realizzato in Italia in calcestruzzo armato
L’ex Silos granario Hennebique è così chiamato perché fu il primo edificio costruito in Italia utilizzando il brevetto del 1892 del calcestruzzo armato di Francois Hennebique, brevetto applicato, svariati anni più tardi, anche per la costruzione del Lingotto di Torino.
Ha un corpo longitudinale di 146 metri di lunghezza, 33 metri di larghezza, 44 metri di altezza. Parliamo di circa 40 mila metri quadri di superficie distribuiti su sei piani, una facciata sobriamente decorata sulla muratura in calcestruzzo con motivi classici, finti conci in rilievo e archi ribassati, di grande impatto visivo anche grazie alla ininterrotta fila di finestre affacciate sul mare.
Dopo 30 anni di inutilizzo i lavori partiranno nell’estate 2021 e l’ex silos granario sorgerà a nuova vita con spazi dedicati a student housign, social housing, residenze, attività commerciali e servizi di collegamento con l’adiacente stazione marittima per i crocieristi. https://bit.ly/3rGddQA
Molti sono ancora i nodi da sciogliere, viabilità e decoro urbano in primis, ma anche l’aeroporto, sebbene siano oramai prossimi i lavori di riqualificazione e prolungamento del Terminal https://bit.ly/3n4B497, è ancora privo di un collegamento degno di questo nome con il centro città.
Nonostante le criticità ancora da risolvere soffia comunque un afflato diverso, un’aria di tramontana che spazza via le nuvole dense e fa tornare il sereno.
E’ arrivato il momento di investire nel mercato immobiliare di Genova!!